
la cascina
Dal 1948, Cascina delle Rose
La nostra storia infinita – fatta di casa, vigneti, cantina, famiglia e amici
la storia
Una storia di amore, lavoro e incontri.
Tutto ha inizio nell’immediato dopoguerra. I nonni di Giovanna, Beatrice e Ferdinando Rizzolio, si innamorarono di questa casa e della sua singolare veduta sullo spettacolo naturale delle nostre colline fino alla cornice stupefacente delle Alpi.
Conserviamo splendidi ricordi di giochi in libertà, di latte cremoso e caldo appena munto, di festose giornate nell’aia per la trebbiatura del grano, di racconti serali durante lo spoglio del mais, di ginocchia doloranti per la raccolta delle nocciole, di grandi ceste della vendemmia e di odori intensi della fermentazione delle uve nei tini.

“Nel 1974 il bisogno di cose vere mi ha spinto a trasferirmi definitivamente in questa casa, tra i ricordi più intensi. Da qui è nato un sogno: dare continuità all’azienda agricola dei nonni. E anche il cammino verso la serenità e la tranquillità.
Così ha avuto inizio la nostra storia infinita: la casa, i vigneti, la cantina e la famiglia.
Con l’arrivo di Italo e dei due figli Davide e Riccardo, abbiamo iniziato a tracciare una nuova strada che rappresenta il nostro presente ed il nostro futuro.” – Giovanna

un luogo di armonia
“Arrivare come ospiti e partire come amici.”
All’interno della nostra cascina abbiamo voluto creare dei “nidi romantici”.
Abbiamo provato ad immaginare le esigenze degli innamorati, delle famiglie, dei giovani sportivi, ponendoci un traguardo assai ambizioso: stimolare quella fiammella spesso soffocata dall’abitudine e dallo stress.

Per anni abbiamo ospitato amici in questa casa. Vedevamo la loro emozione nell’affacciarsi alla finestra e trovarsi di fronte a tale spettacolo naturale.
Li abbiamo visti assorbire, come bambini, la pace e la serenità della campagna, ritrovare la curiosità e l’attenzione per particolari quasi insignificanti, ripartire con il rimpianto e la grande voglia di ritornare presto. Non dovevamo fare nulla per loro, solo lasciarli liberi di vivere.

